| La leggerezza che provava nel non trovarsi più nell'aria densa e opprimente di Azkaban era indescrivibile, era come se qualcuno gli avesse tolto di dosso cinquanta chili e dieci anni di vita. Avrebbe voluto correre per giorni senza fermarsi mai. Doveva superare quegli interrogatori e questo voleva dire non solo dimostrare di essere meritevole dell'accorciamento di pena che gli era stato concesso dopo appelli e appelli, ma in più doveva stare molto attento a cosa diceva, perché non poteva escludere che all'interno di quell'edificio ci fossero membri della Fratellanza. Sapeva fin troppo bene come lavoravano, anche se erano cresciuti a dismisura in quegli ultimi anni.
Damien stava per rispondere, senza ben sapere cosa dire, quando le porte della sala si aprirono, lo sentirono entrambi nonostante il corridoio che li divideva dalla stanza. - Niente di urgente..per ora non sa nulla comunque, quindi ne parleremo più in là. - si alzò, pronto per prendere in custodia Charles al posto degli Auror che lo avrebbero scortato, una volta uscito.
Quando finalmente le domande, i documenti e tutto il resto finì, a Charles furono tolti di dosso gli incantesimi di restrizione. Gli venne consegnata una bacchetta rintracciabile direttamente dal Ministero per ogni minimo incantesimo che avrebbe evocato; il legno e la fattura erano ben conosciuti in società, era praticamente il biglietto da visita del detenuto di Azkaban. Quando gli venne data la possibilità di lasciare l'edificio e venne scortato fuori dalla Sala interrogatori, l'uomo esalò un sospiro di sincera liberazione. Il vuoto che gli avevano lasciato dentro interminabili anni sotto giogo dei dissennatori gli impediva di dare un nome a quello che provava, ma era quanto di più vicino alla gioia potesse conoscere. Aveva un gran bisogno di vedere Elizabeth..non aveva pensato ad altro in quei giorni che lo avevano separato dal suo rilascio. Non avrebbe potuto certo immaginare di trovarla lì..a nessun visitatore era permesso entrare e in più lei certamente doveva trovarsi ad Hogwarts in quel momento. Eppure quando attraversò l'androne dell'edificio, dove lo lasciarono gli Auror recluta che lo scortavano, la vide proprio lì, lontana da Damien che si era avvicinato per superarlo e parlare alle reclute che erano dietro di lui. La sensazione di uscire in libertà diventò nulla a confronto con cosa provò Charles nel vedere Elizabeth. Una risata sbuffata e sorda gli proruppe dalle labbra prima ancora che riuscisse a parlare. Senza indugio avanzò verso la ragazza..avrebbe voluto stringerla, alzarla da terra, baciarla come un pazzo..eppure qualcosa in lei gli impedì di farlo; come una sensazione che lei gli mandò senza dire una parola. Si fermò a qualche passo da lei - Fawcett..- le sorrise, sembrava quasi quello di un tempo, non fosse stato per lo sguardo visibilmente diverso, provato e stanco. Allargò di poco le braccia e le lasciò ricadere lungo il corpo, sciupato ma ancora tenace in qualche modo - Pare sia libero.. - non poté nascondere un sorriso sospirato..dirlo ad alta voce, e dirlo a lei, era più rilassante di quanto si aspettasse
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