Hogwarts Gioco di Ruolo

13 dicembre

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Elizabeth Fawcett
view post Posted on 30/7/2015, 13:50




Beth aveva appena finito le sue ore di lezione ed era alquanto stanca, oltre che provata dalle scartoffie da riempire: era comunque ancora in prova, almeno fino a nuovo anno. Quella notte era riuscita a dormire poco, inoltre, perché non poteva fare a meno di essere in agitazione; avrebbe rivisto Charles dopo due mesi, perché non lo vedeva dal giorno del processo. Non sapeva come si sentiva, aveva provato a non pensare a lui, a stare tranquilla col suo lavoro, ma non serviva più di tanto distrarsi; comunque quando si metteva a letto e spegneva la luce, il pensiero di lui la sorprendeva.
Aveva risposto alle sue lettere, anche se a volte aveva lasciato passare qualche giorno, ma non aveva idea di come avrebbe potuto reagire rivedendolo. E quel giorno aveva deciso di dirigersi alla prigione per passare con lui più dei 15 minuti consentiti dalle visite: Charles aveva sei ore di libertà vigilata, concesse per buona condotta, da passare però in un luogo specifico e al chiuso, accompagnato dal Patronus falco di un Auror, senza bacchetta ovviamente e con un bracciale magico al polso. Aveva scelto di dividere quelle ore tra lei e la sua famiglia, glielo aveva comunicato in una lettera e le aveva chiesto se lei avrebbe accettato di vederlo. Quella era in assoluto la lettera a cui aveva impiegato più tempo per rispondere, perché non sapeva decidersi...alla fine si era maledetta e aveva accettato,anche se i suoi l'avevano in parte rimproverata: erano in tremenda apprensione, ma come biasimarli?
Beth si trovava appena fuori dalla stanza delle visite e come al solito quel posto le diede i brividi: comunicò al Patronus di guardia che era arrivata e lui seppe subito cosa fare, lasciandola lì in attesa.
 
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Charles V. Seward
view post Posted on 30/7/2015, 14:59




Beth non ebbe modo di incrociare la famiglia di Charles, erano andati via poco dopo essere arrivati perché la presenza anche se lontana dei dissennatori stava mettendo a dura prova la salute della signora Seward, donna particolarmente sensibile. Blake si era trattenuta un po' di più e Jonathan e Nathan l'avevano accompagnata. Stavano uscendo quando videro Elizabeth. Tutti e tre sembravano abbastanza provati. Non era affatto una festa, stare là dentro. Blake la abbracciò senza smancerie, un sincero e rapido abbraccio privo di sorrisi che non le sarebbero venuti naturali. Nathan la salutò con un cenno mentre Jonathan si attardò quando gli altri due si avviarono verso l'uscita.
-Vuoi che ti aspetti?- chiese alla sorella
- A Thea farebbe piacere vederti..potresti venire a cena - Cynthea, la piccola di sei anni nata da Jonathan e Charlize poco dopo il loro settimo anno a Hogwarts, era molto affezionata a sua zia.
-Signorina Fawcett..- la porta era appena stata aperta affinché Beth potesse entrare nella stanza privata riservata alle ore libere di Charles. Le venne chiesto di depositare la sua bacchetta e venne brevemente controllata. Charles non era in forma smagliante, se non avesse avuto la ramata barba folta a coprirgliele, le sue guance si sarebbero rivelate più scavate di quelle che erano. Il suo fisico tuttavia non era asciutto quanto il viso, era il solito di sempre. Più che per il mangiare, sembrava che potesse avere problemi a dormire, il ché avrebbe spiegato anche le ombre sotto i suoi occhi chiari. Al vedere Beth il prigioniero sorrise senza riserve e apparì genuinamente felice.
- Sei venuta, Fawcett.. - si avvicinò di qualche passo, era evidente che volesse vedere la reazione di lei al suo avanzare prima di continuare
 
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Elizabeth Fawcett
view post Posted on 30/7/2015, 17:11




Avrebbe declinato l'invito a cena volentieri, ma quando sentì nominare la ragazzina non riuscì a negarsi: mancava un po' anche a lei, quella piccola peste.
Si sentì incalzare dalla guardia e dunque si voltò verso il fratello con fare sbrigativo.
-Vengo volentieri, ma non aspettarmi qui, già hai una faccia...ci vediamo dopo-
Quel posto era orribile e la faccia del fratello anche, non voleva rimanesse ancora.
Salutò con la mano ed entrò, scorgendo subito un Charles sorridente: lei ebbe un tuffo al cuore a vederlo.
La stanza non era nulla di che, ma sicuramente era molto più ampia di una cella, aveva una finestra su una specie di giardino ora privo di piante e l'aria non pareva così terribile. Un tavolo era al centro della stanza con qualche sedia e quello che sembrava caffè.
Lui si avvicinò subito e lei all'inizio non si mosse, anzi notò che aveva ancora il bracciale che le aveva dato mesi prima; quando poi lo vide avvicinarsi ancora, tanto che poteva chiaramente vedere le sfumature grigie e azzurre dei suoi occhi, cozzare con le ombre scure sotto di essi, si irrigidì e lui parve notarlo. Si fermò, ma continuò a guardarla.
-Sì, io...-
Non lo vedeva da due mesi e ora non sapeva cosa dirgli, nonostante le mille cose che le giravano per la testa.
-Come stai?-
Gli domandò, prima di posare gli occhi sul suo viso: era dimagrito appena e sembrava non aver dormito quella notte, ma la loro luce l'avevano sempre.
 
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Charles V. Seward
view post Posted on 31/7/2015, 09:31




Optò per il non andare oltre, neanche si trovasse in una foresta e fosse riuscito ad avvicinare una cerbiatto senza che quella scappasse via.
-Bene, non è male come pensi..- vedeva chiaramente l'apprensione malcelata nello sguardo della ragazza. Charles indietreggiò verso una sedia e fece cenno a Beth di invitarla a sedere.
-Sto perlopiù da solo, giusto quello è snervante..ma loro..- deglutì
-..I dissennatori si trattengono in altre zone, non vengono praticamente mai nell'ala est.-
 
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Elizabeth Fawcett
view post Posted on 31/7/2015, 13:41




Beth annuì e sentì le spalle appena rilassarsi, dopo quella notizia di Charles: lo aveva sognato un paio di volte in quei mesi, svuotato della sua vitalità e della sua anima e si era risvegliata in prenda ad un'angoscia terribile. Sapere che quelle creature ai dedicavano ad un altro settore la sollevò non poco.
-Meglio solo che con loro-
Commentò con mezzo sorriso tirato, non allegro, ma sollevato.
Si sedette, dopo invito di lui e si sentì rigida sulla sedia, tanto che decise di sbuffare un sospiro silenzioso, per buttare fuori la tensione che sentiva dentro: in parte ci riuscì, poggiò la borsa sul tavolo e tornò a guardare lo scarno volto di Charles e poi il suo polso.
-Lo hai tenuto...-
Disse solo, riferendosi al bracciale che gli aveva dato tempo prima.
 
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Charles V. Seward
view post Posted on 31/7/2015, 13:48




Sbuffò un sorriso mentre si allontanava dalla sedia su cui si era appena accomodati Beth. Sedette a sua volta, accanto a lei ma con la sedia spostata di poco di modo da essere orientato più di fronte ala ragazza
-mh mh- confermò riguardo il braccialetto
-Anche se non mi hai detto cosa voglia dire..- ammise poco dopo, allungando le mani sulla teiera sul tavolo. Servì del tè a Beth con calma. Sapeva già come lo prendeva, non aveva bisogno di chiederle nulla. Mentre metteva in atto quei gesti portò lo sguardo sul viso di lei; non tanto per essere incalzante quanto più per cercare nella sua espressione la risposta che non gli stava dando. Gli era mancato poter guardare negli occhi grandi e profondi di Elizabeth, soprattutto perché non credeva davvero che lei si sarebbe presentata, non prima che Jonathan non glielo confermasse qualche ora prima del suo arrivo.
 
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Elizabeth Fawcett
view post Posted on 31/7/2015, 15:09




Lo guardò, quando le fece quella domanda e per un momento non pensò a rispondere, perché la sua mente pareva vuota; lo guardò solamente e dopo poco alzò le spalle, abbassando gli occhi sull'oggetto.
-Non mi piaceva l'idea che stessi troppo solo con i tuoi pensieri in un posto come questo.-
Gli disse semplicemente: eppure era la verità.
 
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Charles V. Seward
view post Posted on 31/7/2015, 17:01




Le passò il tè e si tirò indietro, poggiano la schiena alla sedia. Stirò un sorriso che ricordò i suoi beffardi di sempre.
-Beh non è esattamente interattivo..- commentò riguardo lo scopo che Beth si era apparentemente prefissa nel darglielo. Più che liberarlo di pensieri gliene aveva aggiunti altri..Se non altro però una sorta di compagnia gliel'aveva data.
-Tra l'altro non ricordo di avertelo mai visto addosso, cos'è?- chiese poi, rigirandoselo tra le mani.
 
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Elizabeth Fawcett
view post Posted on 31/7/2015, 18:17




A quel commento Beth si accigliò appena.
-Ho improvvisato! E poi non sei nella posizione per lamentarti, Seward...-
Quel tono le era uscito quasi naturale ed era quello che usava sempre quando si trovava a cozzare con un'opinione di Charles.
-Mi è arrivato con la lettera di convocazione di Hogwarts-
Spiegò, mentre avvicinava la tazza di tè caldo a sé con entrambe le mani. Lo ringraziò, soffiando sulla bevanda.
 
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Charles V. Seward
view post Posted on 31/7/2015, 18:34




Sbuffò un sorriso divertito e scosse la testa.
-Immagino intenda per la supplenza..non di quando avevi undici anni.- schioccò le dita e indicò Beth
-Ecco, quello sarebbe stato carino- aggiunse, annuendo alle sue stesse parole. Rimirò il braccialetto e ridacchiò tra sé e sé
- Addirittura dei regali di convocazione..fa molto benefattori- non stava ridicolizzando l'oggetto, ormai aveva un significato a parte per lui, ma la cosa in sé lo divertiva. Cercò lo sguardo di Beth, era abituato a farlo quando trovava qualcosa divertente.
- A proposito, com'è l'atmosfera lì? - sapeva qualcosa dalle
lettere di risposta di Beth ma non molto.
 
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Elizabeth Fawcett
view post Posted on 31/7/2015, 20:27




-Non c'era nessun braccialetto nella lettera che ci hanno spedito a undici anni...-
Disse, come a concludere a sua ragione quel discorso.
Lo guardò e lo vide divertito, a quel punto sentì parte dell'astio che sentiva abbandonarla.
-Per ora non male...è un po' strano stare dall'altra parte-
Disse alzando le spalle. Lo guardò di nuovo e gli occhi stanchi attirarono di nuovo la sua attenzione.
-Dormi male?-
Domandò diretta, celando la preoccupazione sotto l'orgoglio.
 
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Charles V. Seward
view post Posted on 1/8/2015, 09:44




-Non può andarti peggio della Berry- commentò ovvio. Durante il loro sesto anno era arrivata come sostituta di Erbologia una giovane professoressa che nonostante non avesse difficoltà a farsi rispettare, ogni giorno tirava fuori qualche disastro. A Charles non era mai piaciuta particolarmente; la disorganizzazione lo aveva sempre infastidito e lei ne era l'incarnazione.
-A proposito..mi saluti Orwell?- il sorrisetto sul suo viso sfumò di poco. Improvvisamente sentì che non aveva affatto voglia che Beth dovesse nominarlo ad altri. Doveva essere stato già abbastanza difficile confrontare i suoi genitori, i suoi amici..parlare di lui ormai era tutt'altro che qualcosa di allegro.
- Anzi no, che importa a lui dei vecchi studenti..- sbuffò come niente fosse.
-Comunque dev'essere strano averli tutti per colleghi..- aggiunse per mollare facilmente il discorso.
Quando Beth gli fece quella domanda, lui le lanciò un'occhiata mesta e divertita allo stesso tempo.
-È un modo carino di dirmi che non sono al mio meglio?- fece, evasivo. Passò la destra sul viso, contenendolo per un istante fino a scivolarla di nuovo verso il basso. Per quel breve momento in cui le sue dita passarono sulle guance fu chiaro che era principalmente la barba a fargli volume sul viso.
- Mettiamo in chiaro una cosa..- Charles si raddrizzò sulla sedia solo per chiari in avanti e poggiare con gli avambracci alle sue stesse ginocchia. Puntò decido lo sguardo su Beth
- Non voglio che tu venga perché sei preoccupata per la mia salute. Io me la cavo sempre, Fawcett. - le aveva detto talmente tanto spesso quella frase che ormai doveva saperlo.
- Non voglio dovermi chiedere se sei qui perché vuoi vedermi o semplicememte per il tuo buon cuore perché fa una differenza enorme per me.- la guardò come se aspettasse quasi una conferma che lei lo stesse seguendo
 
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Elizabeth Fawcett
view post Posted on 1/8/2015, 10:14




-È stranissimo...ogni volta che vedo Orwell mi viene una certa ansia ancora-
Ammise, bevendo un sorso di tè.
Il discorso successivo di Charles la fece sospirare: la metteva in difficoltà ammettere che era lì perché voleva essere lì, perché gli mancava e non per la sua salute. Era difficile ammetterlo a se stessa, figurarsi a lui.
-Non sono il tuo medico, non vengo per la tua salute o per una qualche bontà d'animo.-
Gli disse sicura, anche se non specificò perché allora rispondeva alle sue lettere e perché era lì: le pesava ammettere che dopotutto quello che era successo lui aveva quell'ascendente su di lei e si sentiva debole e sciocca.
-Tu hai notato che ho perso peso, io che non dormi bene.-
Aggiunse semplicemente, come a far intendere che non era quello il punto del.perché erano lì entrambi.
-Comunque Orwell te lo saluto, si ricorderà di sicuro.-
Beth aveva poggiato le dita nella parte più bassa della tazza,dove la ceramica era molto più calda, perché a contatto diretto con la bevanda bollente. Sibilò un verso di fastidio e un'imprecazione, mentre fissava le dita sulle due dita subito arrossate e scottate.
 
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Charles V. Seward
view post Posted on 1/8/2015, 10:36




Annuì, gli bastava sapere quello, non sembrò voler insistere su altro. Abbassò il capo e tirò un sospiro. Non si accorse della scottatura di Beth finché non avvertì da parte sua un silenzioso cenno infastidito e alzò la testa per guardarla. Strinse le labbra, non gli veniva neanche più l'istinto di dar mano alla bacchetta, non vedeva la sua da troppi mesi ed era fin troppo cosciente di non poter usare la magia. Si raddrizzò seduto e prese uno dei tovaglioli da tè..stoffa di poco conto. Portò alla bocca la stoffa e tirando strappò a metà il tovagliolino bianco e sottile, ricavando due strisce. Le usò entrambe per tappare una brocca di quelle sul tavolo e la inclinò abbastanza da far uscire l'acqua fredda che, impattando contro le strisce di stoffa, le bagnò immediatamente. Charles posò di nuovo la brocca e tenne le sottili fasce bagnate per sé. Si avvicinò con la sedia a Beth, orientato di modo da starle di fronte. Allungò la destra verso le mani di lei. Non le prese con prepotenza ma neanche aspettò il permesso di lei per toccarla, semplicemente prese con naturalezza i polsi di lei tra le dita e avvicinò le sue mani a sé. Sospirò con sguardo grave e deglutì. Gli mancava così tanto toccarla che anche solo quel contatto significò molto per lui. Posò una fascia sui polpastrelli della destra e l'altra su quelli della sinistra. Era terribilmente ironico che fosse arrivato ad arrangiarsi con rimedi babbani. Finito con quella sottospecie di medicazione trattenne entrambe le mani lungo i polsi di lei e le scivolò in avanti per contenere gli avambracci. Non sentiva il bisogno di parlare..aveva quasi paura che farlo l'avrebbe fatta ritirare.
 
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Elizabeth Fawcett
view post Posted on 1/8/2015, 13:13




Non si accorse dei gesti di Charles, troppo impegnata a maledirsi per la scottatura. Solo quando vide qualcosa muoversi sollevò gli occhi su di lui, appena confusa: capì cosa stava facendo quando bagnò la stoffa con l'acqua fresca. Era stranissimo vederlo fare quei gesti "babbani", ma piacevole da un lato.
Sentire il tocco di Charles sulle sue mani e sulle braccia, dopo tutto quel tempo, la colpì particolarmente: era deciso, ma più lieve del tocco a cui era abituata. Quando sollevò anche lo sguardo in quello del ragazzo, sentì un brusio allo stomaco e il battito accelerare; si morse appena il labbro inferiore e riuscì a guardarlo per qualche altro attimo in silenzio, prima di abbassare gli occhi e sbuffare una sorta di sorriso teso.
-Lo vedo da quello che hai negli occhi che te la caverai...-
Disse dopo poco, tornando a guardarlo.
 
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