Elizabeth Fawcett |
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| Beth aveva appena finito le sue ore di lezione ed era alquanto stanca, oltre che provata dalle scartoffie da riempire: era comunque ancora in prova, almeno fino a nuovo anno. Quella notte era riuscita a dormire poco, inoltre, perché non poteva fare a meno di essere in agitazione; avrebbe rivisto Charles dopo due mesi, perché non lo vedeva dal giorno del processo. Non sapeva come si sentiva, aveva provato a non pensare a lui, a stare tranquilla col suo lavoro, ma non serviva più di tanto distrarsi; comunque quando si metteva a letto e spegneva la luce, il pensiero di lui la sorprendeva. Aveva risposto alle sue lettere, anche se a volte aveva lasciato passare qualche giorno, ma non aveva idea di come avrebbe potuto reagire rivedendolo. E quel giorno aveva deciso di dirigersi alla prigione per passare con lui più dei 15 minuti consentiti dalle visite: Charles aveva sei ore di libertà vigilata, concesse per buona condotta, da passare però in un luogo specifico e al chiuso, accompagnato dal Patronus falco di un Auror, senza bacchetta ovviamente e con un bracciale magico al polso. Aveva scelto di dividere quelle ore tra lei e la sua famiglia, glielo aveva comunicato in una lettera e le aveva chiesto se lei avrebbe accettato di vederlo. Quella era in assoluto la lettera a cui aveva impiegato più tempo per rispondere, perché non sapeva decidersi...alla fine si era maledetta e aveva accettato,anche se i suoi l'avevano in parte rimproverata: erano in tremenda apprensione, ma come biasimarli? Beth si trovava appena fuori dalla stanza delle visite e come al solito quel posto le diede i brividi: comunicò al Patronus di guardia che era arrivata e lui seppe subito cosa fare, lasciandola lì in attesa.
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