6 maggio

La sconfitta di quella partita voleva dire la sicurezza di aver perso la coppa di quidditch di quell'anno e sicuramente anche quella delle case. Damien non l'aveva presa per niente bene, anche se in sé per sé non erano stati fatti errori particolari durante la partita, semplicemente i Serpeverde avevano saputo sfruttsre delle astuzie che nonostante la scorrettezza etica rimanevano perfettamente lecite nel gioco.
Anche quella era troppo. Il giorno prima non aveva potuto partecipare a una delle rappresentazioni dell'opera teatrale e Emma aveva recitato con Dan come Tristan. Sapevano da parecchio di quella sostituzione eppure erano andati evidentemente molto bene perché giravano voci che ci fosse qualcosa tra loro due. Ovviamente Damien sapeva che non c'era nient'altro che amicizia tra Emma e Dan, ma non per questo non provava fastidio per la situazione. Non sarebbe stato neanche quello il problema se in cima a tutto non ci fosse stata la pressione dei M.A.G.O. a farsi sentire. Se non avesse preso il giusto numero di E e O non avrebbe potuto neanche sperare di divenire un Auror.
Ogni cosa sommata insieme ed ecco che l'aver perso la partita per i tiri mancini dei Serpeverde l'aveva mandato su tutte le furie. Perfino Elizabeth l'aveva presa meglio di lui. Damien per poco non aveva spaccato la sua scopa mentre era uscito dallo spogliatoio senza neanche rivolgere la parola a qualcuno. Lo stadio si era quasi del tutto sgomberato, eppure vide qualcuno in fondo al corridoio del retro degli spalti che stava percorrendo anche lui. Era Emma. Sentì la vergogna di aver perso quando la vide, non avrebbe voluto incrociare proprio lei.

La partita non era andata bene per i Grifondoro e Emma aveva visto Damien parecchio nervoso: di solito era sempre tranquillo, nonostante tutto, quindi a maggior ragione decise di raggiungerlo, anche solo per fargli fare un sorriso e per dargli una notizia: suo fratello sarebbe venuto alla recita, quindi lo avrebbe conosciuto, se voleva.
Le voci su lei e Damien sembravano essersi affievolite o forse ormai avevano capito e gli studenti non ne parlavano più così tanto.
Lo trovò dietro gli spalti, sembrava nervoso...
-Hey... mi sa che quest'anno i Serpi battono tutti.-
Disse con un sorrisetto tranquillo. Si avvicinò a lui e lo accarezzò piano sul viso.
-Non te la prendere, siete stati bravissimi... quelli sono quasi imbattibili quest'anno-

Sì fermò malgrado tutto ma non gli venne da rispondere al sorriso di Emma, anche se gli faceva sempre piacere vederla così. Strinse le labbra e abbassò il capo, dopo che lei gli accarezzò il viso.
- Pare che abbia perso lo spettacolo di ieri inutilmente.- disse solo, riprendendo a camminare più piano, così che Emma lo potesse affiancare.
- A proposito, ho saputo che è andato molto bene- era chiaro che fosse nervoso. Nonostante parlasse con calma non c'era traccia della serenità solita negli occhi del ragazzo.

Sembrava proprio provato da quella partita...poi con i MAGO alle porte, insomma lo capiva, doveva avere parecchio stress addosso, sopratutto per i risultati che ci si aspettava dovesse raggiungere per provare ad essere un futuro Auror.
-Sì, è andata bene! Ci sono stati meno errori del solito: Jacob e Mary sono riusciti anche a ricordarsi di entrare sul palco quando era il loro turno-
disse con una mezza risata, la cui allegria non venne però ricambiata
-Senti, ti va se ci vediamo per un film o un tuffo nel bagno dei Prefetti? Così possiamo staccare un po', prima di tornare a preoccuparci per i MAGO-
gli propose con un leggero sorrisetto; magari in quel modo si sarebbe rilassato un po'.

Suo malgrado, lo alleggeriva sempre vedere Emma sorridere. Gli dispiaceva comunque non essere stato presente il giorno prima solo per prepararsi per una partita che si aspettava fosse un successone.
Non l'avrebbe pensato, invece aveva voglia di passare del tempo con lei. La sua proposta lo trovò immediatamente d'accordo, quasi come ne avesse bisogno. Proprio per quella sensazione di bisogno soffermò lo sguardo più a lungo in quello di Emma e tornò subito dopo verso la sua direzione, con lei a fianco nel passo.
- Sto bene, non ho bisogno dei soccorsi - affermò con la tranquillità ritrovata dal vedere Emma. Pensava che incontrarla l'avrebbe solo innervosito di più, invece gli aveva fatto piacere..senza cambiargli del tutto l'umore, tuttavia.

-Non sono soccorsi, simpaticone-
Gli disse con mezzo sbuffo divertito, mentre si avvicinava per lasciargli un bacio su una spalla.
-Ah un'altra cosa...all'ultima performance di Stardust viene mio fratello. Se ti va te lo presento-
Continuò con un sorrisetto.

Non ne era del tutto convinto, neanche commentò e continuò a camminare. Non rifiutò la sua compagnia, in ogni caso, dopotutto aveva voglia di passare del tempo con lei.
Le parole seguenti di Emma lo fecero voltare con stupore verso di lei, per un attimo dimenticò del tutto di essere nervoso.
-Davvero?- con debole stupore nell'espressione, il suo tono apparì invece più vivace. Sorrise appena e senza sapere bene perché gli sorse un'istintiva domanda
-Come mi presenteresti..?- domandò curioso

Emma sorrise appena e poi alzò le spalle.
-Come Damien?-
Suggerì, incerta
-O come suo futuro spasimante-
Allargò un sorriso divertito, mentre lo diceva.

Non sembrò rallegrato o divertito alla risposta di Emma. Tanto quanto lei era in grado di placare il suo umore, aveva anche potere sul provocarlo. Andava avanti da troppo quella storia, era stato comprensivo finché aveva potuto ma non poteva più ignorare il fatto che in realtà gli dava molto fastidio non poter tranquillamente figurare ufficialmente come impegnati esclusivamente l'uno con l'altra.
-Emma fammi capire una cosa..- non era nell'umore di un confronto, lo sapeva, ma non era neanche il tipo da andarsene con la luna storta senza dare spiegazioni. Anzi, fermò il passo e si parò davanti a lei con decisione
-..qual'è l'evento mistico che deve avere luogo prima che tu possa considerarti la mia ragazza?- domandò abbastanza bruscamente.

Emma sentì un fastidio allo stomaco, quando ascoltò quelle parole; strinse le labbra, ma non fu sorpresa di sentire quel discorso. Era già qualche giorno che aveva la sensazione che sarebbe venuto fuori presto.
-Nessun...evento mistico-
Eccola lì, la sua solita e insopportabile paura di impegnarsi si stava manifestando tutta insieme in quel momento, creando scompiglio nel suo stomaco e nella sua mente. Sapeva perfettamente che quel rapporto con Damien valeva la pena di provare ad impegnarsi, solo non riusciva a liberarsi da quella gabbia di insicurezza e ansia.
-Probabilmente hai ragione ad essere arrabbiato...ma credimi, ci penso spesso a questo e...-
Lo sguardo irritato di Damien non la faceva stare per nulla bene, esserne la causa, almeno in parte, men che meno.
-So che con te potrei provare, che ne vali la pena, so che potrei pentirmi di non farlo...ma qualcosa mi blocca e non capisco cosa sia...-
Era abituata ad essere sincera con lui e lo fu anche quella volta.

Non la capiva, eppure si sforza va più che poteva per farlo. Era sempre così cauta riguardo al loro rapporto che pareva tenesse il giudizio di chissà chi, eppure quella situazione non riguardava gli altri. Damien ormai la conosceva abbastanza da sapere che non era ciò che pensavano gli altri, la preoccupazione di Emma. Il punto era qualcos'altro che a lui sfuggiva del tutto.
- Non è giusto, Em, non puoi far scontare a me gli errori di qualcun altro che è stato troppo idiota per non apprezzare di stare con te. Non puoi generalizzare tutto e tutti.- la accusò con decisione. Il tono era decisamente trascinato dal malumore ma ciò che diceva sembrava lo covasse dentro da un po'.

Sentiva che Damien in parte aveva ragione, ma non poteva ignorare quel groppo allo stomaco, né era in grado di farlo sparire.
-Mi dispiace! Io...non lo faccio di proposito!-
Lo disse con un tono appena più frustrato del.normale: non le piaceva quella discussione, per niente.
-Ma non è giusto, dal tuo punto di vista, questo lo vedo...-
Cercò di mantenersi ragionevole mentre parlava, ma poi lo guardò: non era il.momento per compromessi,dallo sguardo che Damien le rivolgeva, e lei non sapeva se ce l'avrebbe fatta. Si stava dando dell'idiota, ma quel blocco era ancora lì. Cosa doveva fare per liberarsene?
Lei sospirò appena e si passò una mano tra i capelli, con lo sguardo prima basso e poi di nuovo in quello del ragazzo.
-Non ho mai provato a liberamene tanto come in questo momento...non ho ancora idea di come fare.-
Deglutì, prima di parlare ancora.
-Ma capisco se non sopporti più la cosa...-
Aveva una tremenda paura di quello che quella frase avrebbe potuto generare, ma era giusto dirla secondo lei.

-No che non lo sopporto, ma soprattutto non lo capisco.- ribatté infastidito.
-Cos'è, stai bene con me finché è tutto divertente a nascondersi di qua e di là ma sai che se fossimo una coppia normale ti andrei a noia?- a quel punto una risposta per lui valeva l'altra, perché non sapeva cosa aspettarsi.
- Se uscissi con un'altra, ti andrebbe bene?- chiese a bruciapelo. Non era certo una domanda di candida curiosità così da aprirsi la possibilità di farlo, sembrava quasi un volerle rinfacciare che quella situazione poteva non star bene a lei tanto quanto credeva

Emma incassò la prima frase con una certa difficoltà, mentre la seconda la fece distogliere lo sguardo. Inspirò e serrò la mascella, in tensione, mentre una strana sensazione mista a rabbia e senso di colpa le saliva dallo stomaco. Tornò a guardarlo.
-Ti pare che mi annoio quando stiamo insime? Il problema non sei tu, ok? Sto cercando di sbloccarmi, io...non voglio farti pagare per l'errore di altri, ma non so come sbloccarmi!-
Disse, ricevendo un'occhiata tutt'altro che comprensiva.
-Non mi piace per niente pensarti con un'altra, è una contraddizione, può darsi!-
ammise con fatica, alzando appena il tono di voce
-Certo non...potrei impedirtelo-
Aggiunse amara

-Anche se stessimo insieme non potrei impedirti di interessarti ad altri, se ti interessasse un altro non avrebbe senso a prescindere stare insieme. Ma almeno gli altri saprebbero che non è il caso di provarci con te perché sei impegnata con ME. - mascherò con finta calma una smorfia di fastidio.
- Se finisse tutto qui adesso, se ti dicessi di smettere di vederci da
soli..non ti dispiacerebbe lo stesso? - inclinò il capo, cercando lo sguardo di Emma con decisione
- Perché io ci rimarrei male.- affermò semplice. Essere o meno ufficialmente impegnati non cambiava quel fattore, non per lui almeno.
-Il tuo problema è che pensi che sia meglio rimpiangere una cosa non fatta piuttosto che pentirsi di una cosa fatta. Perché almeno saresti al sicuro da..- sbuffò, raddrizzando il capo mentre mitigava il fastidio che provava meglio che poteva. Era anche piuttosto geloso di pensare all'impatto che aveva avuto l'ex di Emma su di lei.
-..da qualsiasi cosa ci sia stata tra te e quel tizio- concluse piatto