30 marzo - Aula teatro

-Septimus e Primus, proviamo la scena post locanda!-
Ormai la Berry chiamava i ragazzi con i nomi dei personaggi, non perché non si ricordasse i nomi, ma per quanto era emozionata; lo spettacolo era praticamente montato e il giorno della rappresentazione era vicino, quindi tutti erano un po' elettrizzati.
Emma era in un angolo dell'aula e stava rileggendo qualche battuta delle scene finali che ancora non aveva memorizzato e Meg faceva lo stesso.
-Io qui la cambio! Non riesco a ricordarmi di dire la frase così!-
Disse Meg, ad un certo punto, spazientita
-Va bene lo stesso penso, se il senso della frase è quello!-
Le disse Emma. Prese a leggere di nuovo dal suo copione: era un dialogo con Tristan, uno di quelli chebavevano provato meno.
-Cosa fanno le stelle? Brillano...-
Emma mormorò quella e altre battute precedenti, come a memorizzarle e poi lo sguardo andò a cercare Damien: era poggiato con la schiena al muro, aveva il.copione arrotolato in una mano e l'altra mano in tasca, l'aria come sempre tranquilla e parte dell'attenzione rivolta a "Vicroria" che gli stava parlando in quel momento. Distolse lo sguardo poco dopo; era diventato ridicolo negare a se stessa quanto Damien la attraesse, fisicamente e mentalmente: aveva un modo di fare deciso, ma rispettoso, il modo in cui la baciava e la avvicinava a lui quando erano insieme le provocava sempre un salto al cuore piacevole.
-Hey?-
-Mh?-
-Sta sera vieni alla festa di teatro?-
Avevano.organizzato una specie di festa per il gruppo teatro in quella stessa stanza delle prove.
-Dovrei riguardare Artimanzia...ancora non lo so-
Meg sbuffò
-Ma dai! Tanto hai Barker che ti aiuta con Artimanzia e non solo con quella-
Meg le fece un mezzo sorriso divertito e Emma le diede una leggera spinta con una spalla.

Aveva guardato Emma diversi secondi ma quando lei si voltò a guardarlo lui si era già girato da qualche attimo.
- Basta che cerchi di atterrare sul sedere. Non è che ti lancio da una torre - ribadiva alla ragazza che ormai conosceva più col nome di Victoria che altro. La Berry aveva ufficialmente smesso di chiamarli col loro vero nome è per quelli che Damien conosceva poco fuori da teatro, voleva dire conoscere molti solo col nome del loro personaggio. La biondina sembrava scettica ma lui non aveva ancora capito se fosse realmente preoccupata di farsi male o no, perché ogni volta che Damien provava a rassicurarla sulla questione lei ridacchiava e diceva di fidarsi ciecamente di lui. Però due minuti dopo era di nuovo lì che voleva riprovare la presa. Gli toccò anche quella volta. Sistemò il copione nella tasca posteriore dei pantaloni e si chinò sula ragazza, sostenendola con entrambe le mani sulla sua schiena. Lei gli teneva le mani sul collo, e una volta che Damien la portò all'inclinazione massima che poteva permettersi senza cadere addosso strinse le labbra con un ché di rassegnato.
-Dai, lasciati- lei rise
- Non ci riesco! Aah va bene..- dopo poco meno di un minuto scivolò via la presa, nonostante non le riuscisse proprio di rilassare le braccia. Si vedeva che aveva paura di cadere. Damien fece un ulteriore pienamento in avanti finché praticamente la ragazza non era che a dieci centimetri da terra, la avvertì prima di lasciarla e poi staccò le mani senza delicatezza, raddrizzandosi in contemporanea, come la scena gli imponeva di fare.
Lei si esibì in un'espressione di sopportazione invece di approfittare del fatto che Victoria avrebbe dovuto apparire oltraggiata, ma Damien si limitò a farle un cenno di approvazione e si allontanò verso Septimus. Con lui sì che doveva provare e riprovare. La scena del duello tra loro due era complicatissima per come la voleva la Berry. Cercò con lo sguardo Emma mentre attraversava la stanza. Lo faceva spesso, ormai di riflesso.

Lanciò uno sguardo alle prove di Damien e della ragazza che faceva Victoria e si accorse di stare stringendo appena le labbra inconsapevolmente; quella ragazzina gli ronzava intorno come un ape.
Emma provò ancora a memorizzare qualche battuta e poi si dedicò a perfezionare un incantesimo: quando doveva "brillare", si imponeva un incantesimo, ma dosare la luce non era semplice, ma pian piano stava riuscendo ad ottenere un crescendo, da fioca a luminosissima.
Alzò lo sguardo, prima di evocare l'incanto, e incontrò viso e occhi di Damien; gli sorrise e trattenne lo sguardo su di lui per un po', prima che Septimus lo raggiunse per provare.

Emma si allontanò appena dalla scena per provare l'incantesimo, o avrebbe infastidito tutti. Non le riusciva malaccio, ma forse doveva ancora regolare bene la quantità di luce emessa e renderla appena più opaca per non accecare qualcuno.
Scambiò qualche parola con Zach, prima di andare da Damien.
-Cos'è, vuoi diventare spadaccino?-
Gli domandò ironica, per via delle prove del duello che aveva fatto fino a quel momento.

La luce che di tanto in tanto si vedeva in lontananza non poteva che essere Emma. Appena finite le prove con Septimus, Damien si avvicinò al fondo della sala, per raggiungere la Corvonero. Fino a quel momento non avevano avuto difficoltà a tenere in discrezione il loro rapporto particolare, anche se alcuni davano per scontato che ci fosse qualcosa tra loro. Quella situazione pagava nella trepidazione di non farsi beccare e nel cercare di trovarsi da soli il più possibile, teneva fissa tra loro una tensione talmente piacevole che non stancava mai; tuttavia costava in diverse cose che Damien stava solo cominciando a notare. A volte era geloso, non poteva farne a meno nonostante non fosse il ragazzo di Emma; altre volte sentiva di volere la sua compagnia in più occasioni di quelle che si poteva permettere e sentiva di non poterglielo dire, altrimenti si sarebbe sentita alle strette.
Quando lei lo vide e lo apostrofò divertita, lui rimase imperturbabile.
- Sono piuttosto sicuro che perirò nell'impresa- affermò con serafica sicurezza, rivelandosi ironico nel mostrarsi così serio.
-Nah..se sopravvivi a me cosa vuoi che ti faccia lui..- scherzò Zach passando là vicino assieme a Meg.
-Stai provando la scena in cui fai esplodere Meg?- Damien girò lo sguardo sulla ragazza, nel dirlo, e ridacchiò. Tornò presto su Emma e le si avvicinò.
- Vediamo che sai fare - propose una volta davanti alla ragazza. Dovevano abbracciarsi in quella scena ed era un'opportunità per lei per fare l'incantesimo di luminescenza senza far notare la bacchetta.

Emma accolse la mezza sfida di Damien e gli fece un mezzo sorrisetto. Si spostò ancora un po' dal centro della stanza,visto che i pirati stavano provando la scena con Septimus.
-Forse è meglio chiudere gli occhi ad un certo punto-
Consigliò, viste le volte in cui si era praticamente accecata da sola, provando e lo disse sia a Damien che a Zach che guardava la prova vicino a loro.
A quel punto Emma abbracciò Damien e nascose la bacchetta tra il suo petto e quello del ragazzo, puntandosela addosso. L'odore fresco di lui la invase, ma lei cercò di nuovo la concentrazione ed evocò l'incantesimo: una luce bianca e appena opaca si liberò prima leggera dal corpo di Emma e poi si irradiò per la stanza: lei distingueva solo i lineamenti del.viso di Damien perché le era abbastanza vicina, per il resto non si vedeva neanche i piedi. L'effetto svanì forse troppo presto però.
-Mh devo ancora lavorarci-
Commentò infatti Emma alla fine, pensierosa.

Senza pensare all'interpretazione, fecero quella prova semplicemente per verificare se l'incantesimo aveva bisogno di aggiustarsi. La Berry accorse per vederli. Damien posò con naturalezza le mani dietro i fianchi di Emma e le passò dietro la sua schiena con una scioltezza data dalla confidenza che solo loro due sapevano di avere. Quando la strinse sentì la bacchetta contro e sbuffò un sorriso direttamente all'altezza dell'orecchio destro della Corvonero.
- Ouch -
dovette chiudere davvero gli occhi, perché la luce che irradiò Emma era circa tre volte più intensa di quanto quell'incantesimo poteva rendere in uno studente del loro anno. Come al solito le capacità della ragazza andavano oltre la semplice definizione di secchiona.
Il commento di lei, quando finalmente la luce cessò, lo lasciò interdetto.
- Sì..un altro po' di luce, così Meg esplode davvero - ribatté sarcastico. Si girò verso la Berry, entusiasta per la scena. Sperava di non averle dato qualche idea malsana riguardo il destino di Meg. Si allontanò da Emma e lasciò che la professoressa si complimentasse con lei per l'incantesimo. Venne presto attratta dal proseguire delle prove dei pirati e fece cenno a Emma di seguirla.
-Non hai ancora fatto la scena di danza con Shakespeare!- esclamò allegra, affiancandola nel passo. Damien sentiva i rimasugli del profumo di Emma scemargli addosso. Piegò il collo da una parte, inspirando con calma. Perché doveva fargli quell'effetto confusionario, a volte non se lo spiegava proprio. Si avvicinò alla scena attirato dalle risa di alcuni teatranti che assistivano. Emma e il ragazzo che interpretava Capitan Shakespeare avevano dovuto ripetere la scena un paio di volte perché nessuno dei due riusciva a star serio e a danzare decentemente. Damien guardò i piedi dei due e scosse la testa tra il perplesso e il divertito, poi alzò gli occhi su Emma soltanto. Il suo sorriso era luminoso e raggiante, aveva una risata leggera che non le aveva mai notato i primi tempi in cui l'aveva conosciuta.

-Non per la luce, scemo, perché sfuma poco verso la fine-
glielo disse con un sorrisetto, prima che la Berry si complimentasse con lei, entusiasta. Emma pensava che l'avrebbe abbracciata, come aveva fatto con Zach quanto aveva imparato una mossa di lotta molto scenografica.

Provò la scena della danza poco dopo e davvero non riusciva a stare seria, così come l'altro che faceva il Capitano: le uscirono un paio di risate naturali e dovettero fare parecchie prove, prima di riuscire a fare una sequenza completa. La Berry scosse la testa ad un certo, punto, ma rise anche lei
-Le Conibare con le radici danzatrici fanno più bella figura-
la prof lo aveva detto in tono scherzoso, tanto che un gruppetto di studenti ne rise, compresi Emma e il "Capitano".
Cercò gli occhi di Damien un paio di volte, durante le prove: non sapeva bene perché, ma l'averlo abbracciato in quella luce le aveva lasciato un senso di quiete profonda, come dopo essersi svegliata da un sogno piacevole.
-Allora, fatemi rivedere questo ballo un'altra volta, poi arrivi tu eh, Tristan-
La Berry arrotolò il copione e lo puntò verso Damien, mentre concludeva la frase: infatti Yvaine ballava con il Capitano e subito dopo con Tristan nella scena. Emma avrebbe dovuto brillare di nuovo, ma solo dalla testa e molto meno rispetto a poco prima, giusto un bagliore.

Damien si fece avanti quando la Berry lo indicò e ancora senza intervenire si avvicinò alla scena con calma.
-Quando vuoi è tutta tua eh..- borbottò tra i denti il ragazzo che faceva il capitano, tanto che strappò una risata alla Berry mentre la donna prendeva la sua bacchetta dal mezzo dei suoi capelli voluminosi. Avrebbe pensato lei all'effetto di luminescenza di Emma, in quella scena in particolare.
Ancora con la traccia di un sorriso, si avvicinò ai due e fece come per chiedere a lui il permesso di condurre Emma al suo posto. Damien era sorprendentemente sicuro a condurre, non le aveva mai parlato di saper ballare ma da come guidava la danza, spostando i piedi senza indugio, era chiaro che non fosse un novizio. Teneva gli occhi sul viso di Emma e sapeva che nonostante i bagliori che le illuminavano il viso scaturissero dall'incanto della professoressa Berry, il sorriso di lei era più che naturale. Vederla così è sapere che ne poteva rivendicare il merito gli dava un senso di calma e benessere totale. L'avrebbe volentieri baciata, ma fortunatamente i commenti dei pirati e di alcuni dei teatranti gli ricordarono il contesto in cui si trovavano.
Damien ispirò e aprì la bocca per parlare, senza che gli uscisse un suono dalle labbra. Guardò Emma confuso.
-Ho una battuta?- domandò totalmente ignaro della cosa. Non ricordava quella scena quasi per niente

Nella scena lei avrebbe dovuto cambiare espressione, esattamente quando ballava con Tristan, invece che con il Capitano e così successe: non le fu difficile cominciare a sorridere naturalmente, proprio perché era Damien a fare il personaggio.
Lui sembrava davvero sicuro nel ballo, troppo sicuro, tanto che Emma non gli stette dietro per un momento e ne rise appena: fortunatamente succedeva la stessa cosa anche da copione, quindi lei non avrebbe dovuto curarsi del ballo più di tanto.
Alla domanda del ragazzo scosse la testa
-No, no, io devo perdere il passo e...non è stato difficile farlo, poi semplicemente ricominciamo a ballare e finisce la scena-
-Esatto! Strega, tocca a te!-
la voce della Berry destò Emma: ora Damien lo poteva lasciare...

Quando finirono la scena, Damien rimase un attimo più a lungo con la mano sinistra dietro la schiena di Emma. Per quanto apparisse naturale nello stringerla a sé o nel toccarla in generale, vi era la sensazione contraria quando doveva lasciarla andare, come se fosse un obbligo. Ad ogni modo si allontanarono entrambi dalla scena, mentre la Berry spiegava con entusiasmo come aveva intenzione si fondere le scene insieme per il cambio da una all'altra.
-Ci vieni alla cena?- domandò Damien ad Emma, una volta usciti dall'attenzione degli altri.

La ragazza arricciò le labbra a quella domanda.
-Stavo pensando di venire dopo cena; così posso rivedermi Artimanzia.-
Damien sapeva che quella materia era il tallone d'Achille della ragazza e lei aveva un compito in pochi giorni.
-Tu vieni?-

Annuì senza incertezza a riguardo
- Certo. Biblioteca? - chiese per conferma, dando per scontato che Emma stesse parlando del suo ripasso di Aritmanzia e non della cena.

Emma lo guardò appena confusa, poi comprese. Non era quello che lei voleva chiedergli, ma sorrise appena e annuì.
-Non sei obbligato, ma non credo di doverlo specificare-
Lo disse con un certo tono addolcito che non si riconosceva. Avrebbe voluto passargli una mano sul viso e dargli un bacio, ma represse l'istinto e rivolse gli occhi agli altri attori.

- Resterò fino a prima di cena, tanto per il ripasso non ti sono utile. - a ripetere la teoria Emma non aveva alcun problema, lui si limitava a darle una mano con gli esercizi.
- Poi ci rivediamo quando ci raggiungi..- nascose un sorriso e girò lo sguardo davanti a sé.
-Sai, dovresti tirarti su i capelli ogni tanto. Hai un bel collo..- mormorò con un tono perfettamente tranquillo, come se stessero parlando di qualche nonnulla.
- Fidati che io lo so bene..- aggiunse, stavolta lasciando trasparire un sorrisetto. Le baciava spesso la gola, era più forte di lui. Lei stessa gliel'aveva fatto notare più di una volta lamentandosi per i brividi di solletico che le causava.

Emma lo ringraziò e sorrise appena, rivolgendo di nuovo lo sguardo agli attori, come fece anche Damien.
Le frasi successive non le permisero di riportare lo sguardo da nessuna altra parte, se non sul viso del ragazzo.
Sorrise appena, subito dopo, e prese l'elastico che teneva sul polso destro: ci mise poco a fare una cipollina con i suoi capelli.
-Intendi più o meno così?-
Non lo stava guardando, ma non tratteneva un sorrisetto appena divertito.