| -I caffè, Raquel!- Garcia, il proprietario del bar Sucre, aveva urlato il suo dodicesimo “I caffè, Raquel!” della giornata; quella giornata era cominciata molto tranquillamente, considerando che era la Vigilia di Natale, ma poi gruppi di amici e familiari si erano riversati tutti insieme nel bar, desiderosi di un caffè, un tè bollente o una birra. Comunque la situazione era tranquilla e gestibile. -Vado!- Quello era il dodicesimo “Vado!” per Raquel, che veloce come un gatto passata tra i tavoli rumorosi ed individuava quello giusto da lontano. La ragazza aveva raccolto i capelli biondi per metà, il resto li aveva lasciati sciolti, senza che però la infastidissero. Aveva conosciuto due ragazze francesi, appena arrivate in città e aveva preso la palla al balzo per allenare il suo francese universitario: all’inizio non era stato semplicissimo, poi si era sciolta pian piano. -Raquel, dolcezza, portami un’altra di queste!- Un ragazzotto si fece notare da Raquel, alzando il volume della voce e sventolando un boccale di birra vuoto in alto. Le fece un occhiolino per concludere il tutto. A lei sembrava patetico. Il tintinnio dell'oggettino che stava appeso alla porta, per rendere chiara l'entrata di un cliente, attirò l'attenzione di Raquel: altra gente da servire e il suo cervello stava già pensando a quale tavolo potergli riservare. Quello vicino alla finestra forse, da quella parte era abbastanza libero il locale. Quando si voltò rimase sorpresa, prima di vedere una sola persona e poi di capire che era Diego. Ce ne aveva messo di tempo per rifarsi vivo... Rimase ferma a guardarlo per un istante e poi gli sorrise, mentre andava verso il bancone, per preparare e portare la birra al tipo che l'aveva chiesta poco prima. -Allora sei vivo- gli disse soltanto, quando si avvicinò al bancone
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