8 Dicembre

Remus camminava rapido verso la capanna dello zio, si sitemò la sciarpa un paio di volte attorno al collo infreddolito.
Il terreno era umido e sentiva ancora più freddo attraversando i giardini della scuola, inoltre lui sudava freddo per l'agitazione, aveva deciso di chiedergli aiuto per la situazione con Leonard e ovviaamente prima avrebbe dovuto confessargli tutto, sinceramente non aveva la minima idea di come l'avrebbe presa.
Inspiro profondamente prima di bussare sulla scura e resistente porta di legno della capanna.

Sentendo bussare alla porta, Jack riconobbe subito il tocco del nipote. Si alzò dalla poltrona dove si era accucciato avvolto in una calda coperta e percorse la stanza per far entrare Remus
-Entra figliolo, si congela- esclamò con un sorrisetto mentre teneva la porta aperta

Remus salutò lo zio con un sorrisetto nervoso mentre si sfregava le mani per scaldarle e per scaricare il nervosismo.
Jack non fece in tempo a chiudere la porta che il ragazzo non riuscì a trattenersi ed esclamò, parlando velocissimo:
-Sonostatoconorwell...-
Lo zio si girò con uno sguardo interrogativo.
-eh...eh eh...voglio dire...-
Balbettò prima di aggiungere abbassando lo sguardo e arrossendo.
-hofattosessoconleonard...-
La porta si chiuse con un tonfo
-...orwell-
aggiunse lui come se la cosa non fosse stata chiara.

Jack rimase a guardare il nipote mentre la sua mano ancora era tesa verso il pomello della porta chiusa, come se gli fosse sfuggita di mano.
Le sue labbra tremarono appena prima di sbuffare una risata di sollievo
-Oddio, a te e Damien un giorno vi scarto per le orecchie come caramelle..- rise mentre riapriva la porta e faceva capolino, sperando con tutto il cuore di vedere l'amico di Remus ridere a crepapelle
-Bello scherzo, idioti- aggiunse guardandosi intorno prima di tornare a guardare il nipote
-Ci sono cascato, ora basta- aggiunse divertito, vedendolo ancora serio

Remus non sapeva se scoppiare a piangere o se andarsene e smettere lì quella pagliacciata, per tutta risposta si lasciò cadere sulla grossa poltrona dello zio prendendosi la testa fra le mani.
-dico sul serio...-
farfugliò.

Stavolta il viso di Jack impallidì, mentre lasciava che la porta si chiudesse con un forte tonfo, provocato dalla corrente.
Non parlò ma non riusciva a staccare gli occhi da Remus.
-Che stai..non può es..Or..ORWELL??!- esclamò sconvolto

-Zio, io...-
Era imbarazzatissimo e non sapeva minimamente che dire, sapeva solo che era successo e non aveva idea di cosa provasse Leonard per lui, se era stato solo un gesto sconsiderato e di pura passione o celava un interesse e un'attrazione tale da essere chiamata amore.
E lui? lui Remus Lupin che cosa provava? Che cosa aveva provato? Amore, passione, curiosità...
Era certo solo che quello che aveva vissuto era accaduto davvero e non se ne penstiva affatto.
-Si zio, io ho fatto sesso con il professor Leonard Orwell in modo consenziente e nel pieno delle mie capacità fisiche e mentali...-
Rispose leggermente urtato.
Era aiuto quello che cercava, non accuse.

Le affusolate dita di Jack si chiusero in un pugno che scaraventò sul tavolo alla sua destra. Nemmeno sentì subito il dolore, tanto era furioso
-è un professore e ha la mia età!! Per non parlare poi del fatto che è Leonard Orwell!!- urlò ancora scioccato

-Sono maggiorenne! Che importa l'età? E sopratutto che vuol dire che è Leonard Orwell? Se fosse stato Mumford sarebbe stata la stessa cosa...-
Rispose arrabbiato.
Si vergognava effettivamente a confessare certe cose, ma il comportamento dello zio era snervante.

-Lo sai benissimo che vuol dire!- ribattè infuriato. Odiava Leonard Orwell dai tempi della scuola e ora quel maledetto allungava le mani anche su suo figlio?! o nipote, quel che era...
-Da quanto va avanti questa cosa?!- domandò incalzante

-e' successo solo una volta....quasi un mese fa...-
Disse Remus arrossendo al ricordo.

-e adesso?- domando subito dopo senza abbassare lo sguardo da quello del nipote. Non avrebbe resistito altri molto tempo là..il prima possibile sarebbe corso nei sotterranei e avrebbe sbattuto Leonard al muro senza pensarci due volte

-Adesso?-
Chiese perplesso Remus.
-Adesso niente, ho saltato le sue lezioni per una settimana, ma poi le ho dovute riprendere per forza...-
Rispose.
La collera gli era sparita e la tristezza si stava di nuovo impadronendo di lui, distolse lo sguardo da quello dello zio e prese a fissare il pavimento allisciandosi il gomito.

Non sopportava oltre di vedere così il nipote.. nemmeno prese il suo mantello o si preoccupò di abbottonarsi il gilet nero, prima di uscire dalla capanna. Borbottò al nipote di stare tranquillo e che sarebbe tornato presto e non sentì la risposta.
Partì diretto per il castello e quindi i sotterranei. Sentiva le mani prudergli in maniera incontrollata